I disturbi dell'umore si manifestano con un'alterazione significativa del tono dell'umore duratura nel tempo ed accompagnata ad una serie di sintomi che compromettono il normale funzionamento delle attività quotidiane.
Rientrano all'interno di questi la depressione e bipolarità. Ciò che accomuna i due "quadri affettivi" è l'intensità delle emozioni vissute che possono essere di profonda depressione o di eccessiva euforia, con ripercussioni negative nell'ambito di vita sociale, relazionale e lavorativa.
Nella depressione si hanno sentimenti di profonda tristezza, colpa, apatia. La persona si chiude sempre più in se stessa e sente un calo dell'energia, può soffrire d'insonnia, avere una perdita dell'appetito e degli interessi in generale. Viene come perso l'ancoraggio al proprio mondo.
La depressione porta con sè infatti una perdita di senso e significato che riduce le azioni verso gli altri ed il mondo, perchè è difficile sentirsi attratti o coinvolti da qualcosa.
Il senso di solitudine esperito può essere rafforzato dal non vedersi compresi dagli altri ed osservare che i suggerimenti forniti sono invani per riuscire a stare meglio. E' come entrare in uno stato simile al letargo, caratterizzato da ritiro e caduta della speranza.
E' importante la tempestività dell'intervento perchè se essere tristi è un'esperienza più che normale in relazione a circostanze spiacevoli, quando si hanno modificazioni importanti del tono dell'umore è come veder sgretolata la propria vita e soccombere a ciò.
Nella bipolarità la persona vive fasi di profonda depressione, alternate a fasi di maniacalità in cui presenta umore euforico o irritabile a cui si affianca un forte senso di agitazione psicomotoria, forte attivazione che porta a compiere azioni senza che siano ben ponderate.
Affrontare i disturbi dell'umore all'interno di un percorso psicoterapeutico, significa entrare in una dimensione in cui le proprie ferite possono essere curate e rimarginate per vedersi restituire nuova presenza e vitalità, energia e creatività. Possono essere individuate modalità maggiormente efficaci per gestire al meglio le fasi critiche e ridurne così gli effetti negativi. Laddove sia presente un trattamento farmacologico prescritto dallo psichiatra, il parallelo lavoro psicoterapeutico permette di dare una direzione all'effetto dei farmaci.